Miglior cardiofrequenzimetro
Scegliere il miglior cardiofrequenzimetro è molto importante per tutti gli appassionati di attività sportive: la rilevazione della frequenza cardiaca, infatti, è un fattore di assoluta importanza per la qualità delle sessioni di allenamento.
Questo tipo di dispositivo, in ogni caso, si può rilevare utile anche per coloro che non hanno alcuna velleità agonistica, ma semplicemente intendono tenersi sotto controllo e migliorare la qualità della propria esistenza.
Individuare il prodotto più in linea con le proprie esigenze è meno semplice di quel che ci si possa attendere, soprattutto perché il mercato mette a disposizione un assortimento decisamente ampio di soluzioni, che rischiano di rendere la scelta complicata. Anche per questo motivo, prima di dedicarsi a un acquisto è opportuno conoscere le funzionalità più importanti di cui si può usufruire.
Miglior cardiofrequenzimetro: i parametri da valutare
Nella scelta del cardiofrequenzimetro migliore, sono tanti i parametri che è opportuno prendere in considerazione. Tra questi, vale la pena di mettere in evidenza:
- la velocità di ricarica
- il cinturino di ricambio
- la resistenza all’acqua
- l’autonomia della batteria
- le dimensioni
- il peso
- la visibilità dello schermo
Entrando più nel dettaglio, la velocità di ricarica è fondamentale perché permette di non perdere tempo quando ci si accorge all’ultimo momento che il dispositivo è scarico: i modelli più performanti sono quelli che, in pochi minuti, garantiscono un’autonomia sufficiente per una sessione di allenamento.
Anche la qualità del cinturino di ricambio è molto importante, dal momento che si parla di un apparecchio destinato a essere messo, tolto, rimesso e ritolto in continuazione. C’è bisogno, dunque, di un cinturino che sia realizzato con un materiale il più possibile resistente e longevo. Non solo: prima di procedere a un acquisto, è opportuno accertarsi che per il modello che si è in procinto di comprare siano disponibili in commercio anche dei cinturini di ricambio, perché è molto probabile che prima o poi se ne avrà bisogno. Anzi, se si vuole essere previdenti, tanto vale comprarne subito uno, per sicurezza.
Un ulteriore aspetto su cui ci si deve focalizzare, come si è detto, è quello relativo all’autonomia che viene garantita dalla batteria. Quest’ultima si può ricaricare attraverso una porta Usb e un adattatore, che in genere viene fornito in dotazione. Per evitare di ritrovarsi nel bel mezzo di un’uscita con il cardio che non funziona più, è bene verificare che l’autonomia dichiarata sia più o meno in linea con quella effettiva, a maggior ragione nel caso in cui il gps sia attivo, visto che la geolocalizzazione consuma non poco.
Guida all’acquisto: il Fitbit Charge 2
- la lunga autonomia
- la semplicità di utilizzo
- la possibilità di usufruire del tracciamento automatico delle attività
Se la sua conformazione può richiamare quella di uno smartwatch in miniatura, il suo design quasi minimalista pone in evidenza il suo carattere pratico, senza fronzoli: sullo schermo OLED sono fornite tutte le informazioni di cui si ha bisogno, accessibili in modo rapido. Anche se lo schermo non è di tipo touch, è sufficiente picchiettarne il bordo con il dito per passare da una schermata a quella successiva. Il Fitbit Charge 2 è consigliato in modo particolare per coloro che non hanno grande esperienza con soluzioni del genere, come dimostra la semplicità con cui è possibile configurarlo: basta servirsi della connessione Bluetooth.
La trasmissione dei dati avviene tramite l’applicazione ufficiale, e la varietà di parametri che possono essere tenuti sotto controllo è molto ampia. Oltre alla frequenza cardiaca, infatti, è possibile monitorare il sonno.
Ciò non toglie che vi siano delle mancanze che è doveroso evidenziare: sono assenti, infatti, il gps e l’altimetro. Questo vuol dire che chi ha in mente di tenere sotto controllo i percorsi coperti nelle sessioni di running deve rivolgere la propria attenzione verso alti prodotti.
D’altro canto, uno dei lati positivi è l’autonomia, che va ben oltre le cento ore: in effetti, in assenza del tracciamento satellitare i consumi si riducono in misura significativa.
Infine, un suggerimento: quando ci si dedica ad attività molto movimentate, è utile stringere il cinturino con grande attenzione.
Il Garmin Forerunner 235
Professionale e preciso, questo cardiofrequenzimetro fa della versatilità uno dei suoi tratti peculiari, nel senso che può essere impiegato per qualsiasi genere di sport. Al di là della sua praticità e della sua tecnologia all’avanguardia, ciò che colpisce chi lo usa per la prima volta è l’eleganza del design, che coniuga funzionalità e fascino. Il suo aspetto è decisamente professionale, oltre a favorire l’usabilità dell’apparecchio: in un istante si può individuare il dato a cui si è interessati e leggerlo. Prevista un’app ufficiale che consente la trasmissione dei dati; i parametri del cuore possono essere monitorati 24 ore su 24, senza soluzione di continuità.
Se è vero che il display non è touch screen, è altrettanto vero che questa mancanza può essere trascurata senza problemi, dal momento che non compromette in alcun modo la user experience. Decisamente utile è, invece, la visibilità notturna, una delle funzioni più apprezzate insieme con la vibrazione.
Tutti i parametri possono essere modificati in base alle specifiche necessità degli utenti, mentre la batteria garantisce 11 ore di autonomia dichiarata.
Il Polar M430
E in effetti dal punto di vista delle funzioni non ci si può proprio lamentare, con un tracker per le attività quotidiane, la vibrazione integrata e il sistema di geolocalizzazione che viene garantito dal gps. Ma non è tutto, perché l’elenco include anche la connettività bluetooth, per la sincronizzazione con altri dispositivi, e la retroilluminazione.
Tuttavia, non si può non notare la mancanza della protezione contro l’acqua e dell’altimetro. A ben vedere è assente perfino la connessione ANT+, ma questo è un dettaglio su cui si può soprassedere.
Il Garmin Vivoactive HR
Il Vivoactive HR può essere tenuto sotto la doccia e, soprattutto, può essere usato quando si nuota, visto che è impermeabile all’acqua.
L’Activity Tracking, la vibrazione e l’altimetro completano una dotazione che fa dimenticare la delicatezza dello schermo: le probabilità che nel tempo risulti pieno di graffi – infatti – sono elevate.
Il TomTom Runner
Tra i punti di forza, è bene mettere in evidenza la sua leggerezza, che si traduce in una ottimale indossabilità; manca, però, l’Activity Tracker. L’autonomia non è eccezionale e bisogna tener presente, inoltre, che per procedere alla ricarica occorre staccare il device dal cinturino.
L’applicazione di gestione è basica, e ciò offre pro e contro: da un lato è adatta a chi è alle prime armi in questo ambito, ma dall’altro lato cede il passo a molte delle piattaforme adoperate dalla concorrenza, e quindi non è consigliabile a chi ha bisogno di un cardiofrequenzimetro per ragioni professionali.
Si tratta, in sostanza, di un prodotto di fascia media, pienamente in linea con il prezzo a cui viene proposto e contraddistinto da specifiche tecniche che possono essere definite senza alti né bassi.