Dieta per dimagrimento
Le persone che sono interessate a perdere peso dovrebbero adottare uno stile di vita sano, basato su un moderato ma costante allenamento fisico e su un regime alimentare il più possibile equilibrato.
L’adozione di una dieta equilibrata per dimagrire è un ottimo punto di partenza, a condizione che essa non imponga privazioni che, oltre a risultare pesanti da un punto di vista psicologico, potrebbero determinare anche carenze nutrizionali. Uno schema alimentare finalizzato al calo ponderale non deve mai mettere a repentaglio il funzionamento ottimale dell’organismo ed è sempre preferibile farsi seguire da un nutrizionista per evitare errori.
La dieta per dimagrimento che elimina i carboidrati
Una delle diete più famose degli ultimi anni è la dieta Scarsdale, che permette di mangiare senza restrizioni i seguenti alimenti:
- le uova
- la carne
- i formaggi
- il pesce
Questo regime alimentare, infatti, si basa sull’eliminazione di alcuni cibi ricchi di carboidrati, come per esempio la pasta e il pane. Tuttavia è opportuno tenere presente che, nel caso in cui questo regime alimentare venga prolungato nel tempo, si corre il rischio di andare incontro a disturbi a carico del fegato e dell’apparato urinario.
Gli errori da non commettere quando ci si mette a dieta
Il supporto di un professionista del settore è utile anche per evitare di incappare in errori che rischiano di mettere a repentaglio la salute.
Ogni dieta finalizzata al dimagrimento, infatti, ha dei punti deboli che è necessario conoscere: la dieta Mayo, per esempio, prevede di mangiare un pompelmo prima di ogni pasto, in modo tale che l’agrume bruci i grassi. Si tratta, però, di una credenza non veritiera.
Ci sono poi le diete che prevedono l’assunzione di sostituti dei pasti, come barrette o liquidi. Anche nel caso in cui esse permettano di introdurre nell’organismo tutti i nutrienti essenziali, il rischio che risultino insostenibili nel corso del tempo è elevato: mangiare sempre barrette ipocaloriche non è così invitante.
Un’altra dieta che richiede molta cautela è quella ispirata al feng shui, per la quale non è importante contare le calorie che si introducono nel corpo, ma piuttosto è necessario prestare attenzione:
- al proprio comportamento
- ai colori degli alimenti
- ai materiali che si utilizzano a tavola
- alle forme dei cibi
Per esempio, nel corso di una dieta feng shui è consigliato l’impiego di piatti di colore blu, dal momento che questo colore sarebbe in grado di rendere la masticazione più lenta. Al contrario, dovrebbe essere evitato il rosso, che pare sia in grado di stimolare l’appetito. Soprattutto le tovaglie non dovrebbero mai essere rosse, mentre sono da preferire tonalità cromatiche come il nero o il già menzionato blu, ma anche i temi floreali. Sempre per la dieta feng shui, è opportuno alternare i colori più vivaci con quelli più tenui, ma lo stesso va fatto anche con le consistenze, bilanciando quelle più dure e quelle più tenere. Come si può intuire, è molto improbabile che una dieta di questo tipo garantisca la perdita di peso e il dimagrimento a cui si ambisce.
La dieta ipocalorica
La dieta ipocalorica consiste in un regime alimentare che presuppone un apporto di calorie, e quindi di energia, più basso rispetto a quello di cui l’organismo ha bisogno nel corso di una giornata.
Essa deve essere considerata a tutti gli effetti una terapia alimentare e, in quanto tale, deve essere prescritta solo da un professionista qualificato: è sbagliato decidere di intraprenderla in autonomia, senza prima avere avvisato un dietista, consultato un dietologo o richiesto un parere a un biologo specializzato in nutrizione.
Un esperto, infatti, non si limita a prescrivere la dieta in questione, ma ha la competenza per delineare le sue modalità, per strutturarla e per valutare i suoi effetti e i risultati che ne derivano del tempo. Proprio perché si tratta di una terapia alimentare, una dieta ipocalorica può essere considerata una sorta di ciclo farmacologico, e in quanto tale deve essere impiegata solo se ce n’è realmente bisogno. Un soggetto normopeso, per esempio, non dovrebbe ricorrervi.
Quando serve una dieta ipocalorica
Visto quanto si è detto, la dieta ipocalorica non va sfruttata per mere finalità estetiche (calo della massa grassa e alla riduzione della circonferenza addominale), ma per consentire di ritrovare una condizione fisica ottimale: la si prescrive a chi è in sovrappeso in quanto i chili in eccesso possono determinare:
- alterazioni del sistema nervoso periferico
- problemi alla vista
- disturbi a carici del microcircolo
- maggiore esposizione al rischio cardiovascolare
- disfunzioni a livello del fegato
- disturbi a carico dei reni
Come noto, poi, le persone in sovrappeso possono avere conseguenze a livello dei legamenti e delle articolazioni.
I benefici di una dieta
Una dieta ipocalorica equilibrata ha effetti benefici sulla pressione arteriosa e sulla glicemia, contribuendo ad abbassare il colesterolo LDL e incrementare il colesterolo HDL. Vi sono conseguenze positive anche a livello di uricemia e di trigliceridi. Il dimagrimento, dunque, si inserisce in un quadro più ampio di miglioramento della situazione di salute.