Cardiofrequenzimetro da polso
Il cardiofrequenzimetro da polso è un dispositivo che si può rivelare estremamente utile per gli allenamenti di chi è solito fare sport con una certa costanza. La praticità e il livello di accuratezza sono due delle caratteristiche che vale la pena di tenere in considerazione in vista di un eventuale acquisto, tenendo conto che nella maggior parte dei casi sono le sensazioni soggettive del singolo utente a determinare il gradimento nei confronti di questo o quel prodotto.
Prendendo in esame con attenzione le funzioni del device per cui si decide di optare e la connettività che viene assicurata, si ha la certezza di scegliere il cardiofrequenzimetro più in linea con le proprie esigenze, destinato a diventare un fedele compagno di allenamento.
Quale cardiofrequenzimetro da polso scegliere
La tipologia più tradizionale è rappresentata dall’orologio ricevitore con fascia toracica, che costituisce la versione precedente rispetto ai modelli più moderni che sono muniti di sensori a luce pulsata. La fascia, lo ricordiamo, presenta, al proprio interno, un sensore che ha la capacità di misurare la frequenza cardiaca. Gli utenti non devono fare altro che indossarla quando fanno sport, avendo cura di collocarla in corrispondenza della zona del cuore, a diretto contatto con la pelle. La fascia è connessa con un bracciale o un orologio che, a loro volta, presentano un ricevitore da polso, il quale registra i dati che vengono trasmessi dalla fascia attraverso dei segnali elettromagnetici.
L’attività del muscolo cardiaco sotto sforzo viene rilevata dal sensore, il quale provvede a trasmettere i dati che ha raccolto all’orologio, che consente di visualizzarli attraverso il display.
I cardiofrequenzimetri a orologio
Le caratteristiche principali dei cardiofrequenzimetri a orologio sono tre:
- sono dotati di un sensore che permette di registrare la frequenza cardiaca
- non prevedono l’impiego di una fascia toracica
- consentono di visualizzare i dati sia sul display che su un tablet o uno smartphone che siano connessi tramite Bluetooth
La proposta più diffusa sul mercato al giorno d’oggi è quella dei dispositivi a luce pulsata verde; quest’ultima viene assorbita dal sangue, in misura via via crescente con l’aumentare dei battiti. Di conseguenza basta impiegare una luce Led di colore verde per stabilire con un livello di precisione abbastanza elevato il numero di battiti in un minuto: la luce si attiva a intervalli decisamente ravvicinati tra loro, al punto che dà la sensazione che sia costante, con un sensore di dimensioni ridotte che tiene traccia della quantità che il sangue assorbe.
Quali informazioni fornisce un cardiofrequenzimetro?
A seconda del modello che si utilizza, un cardiofrequenzimetro mette a disposizione un numero più o meno elevato di informazioni, come le seguenti:
- i dati relativi al profilo personale
- la frequenza cardiaca
- l’andatura
- la velocità
Nel momento in cui il dispositivo viene configurato per la prima volta, l’utente ha la possibilità di specificare le informazioni relative al proprio profilo, dall’altezza al peso, dall’età al sesso. Questi dati, insieme con l’indicazione del livello di allenamento a cui si è abituati, permettono di usufruire di statistiche su misura e personalizzate. In diversi casi, per esempio, viene segnalato un intervallo che consente di non affaticare troppo il muscolo cardiaco per bruciare i grassi, con l’impostazione di una vibrazione o di un segnale acustico che vengono generati ogni volta che si va al di fuori dei parametri standard.
Per quel che riguarda la frequenza cardiaca, che viene monitorata sempre in tempo reale, essa di solito è accompagnata dall’indicazione dei valori che non dovrebbero essere superati.
L’andatura segnala quanto tempo è necessario per coprire un singolo chilometro e può essere calcolata come media di una sessione di allenamento intera, mentre la velocità è disponibile sia come valore istantaneo, e quindi relativo al momento, o come media, da verificare alla conclusione dell’allenamento.
Gli altri dati che possono essere monitorati
Il cumulo positivo e negativo è un’altra delle informazioni di cui si può usufruire grazie a un cardiofrequenzimetro, a patto che esso sia dotato di un GPS: tale dato corrisponde al dislivello che viene percorso nei propri itinerari, e può essere – appunto – positivo o negativo. Nel caso in cui vi sia il GPS, in genere è presente anche un altimetro, consigliato a chi si allena in montagna.
La distanza percorsa
Per quel che riguarda il calcolo della distanza percorsa, i cardiofrequenzimetri hanno capacità di memorizzazione differenti che permettono di salvare i dati relativi a questo parametro per settimane o perfino per mesi.
Per chi ama camminare, per altro, non si può fare a meno di un contapassi, mentre nei dispositivi più tecnologici e di fascia alta sono previste anche le funzioni di distanza e andatura in acqua.
Infine, da non sottovalutare è l’indicazione del tempo di recupero, che è il tempo necessario per fare in modo che il cuore ritorni a un battito normale dopo un allenamento intenso.