Orto sinergico
Già nella sua forma circolare e concentrica, un orto sinergico si presenta molto diverso da un terreno coltivato in filari e in maniera più tradizionale. Questa tecnica agricola originale quanto affascinante è stata creata dall’intelligenza e dall’esperienza di un agronomo spagnolo, Emilia Hazelip, che ha approfondito e applicato i principi della permacultura teorizzata da Bill Mollison e dell’agricoltura naturale concepita da Masanobu Fukuoka. Un orto sinergico nella pratica si concretizza in un terreno che non ha bisogno di esser lavorato o irrigato a lungo, e in cui crescono in sinergia diverse tipologie di verdure: proprio da queste caratteristiche deriva il suo nome.
L’idea filosofica di base dell’orto sinergico è l’assunto che l’unità è forza, è una questione di sinergia: tutte le parti lavorano insieme per raggiungere un obiettivo comune. E quale può essere l’obiettivo in un sistema come un orto che è, tutto sommato, artificiale? Garantire che tutto si sforzi per replicare un sistema naturale , con il minimo di intervento umano. Infatti in natura nulla va sprecato e anche le cose che muoiono sono necessarie per produrre nuova vita. L’orto sinergico dunque unisce il concetto di buona pianificazione iniziale, essenziale per evitare successivi interventi invasivi sia per garantire la migliore sinergia possibile tra tutte le colture presenti usando i principi della permacultura, e quello del rispetto dei meccanismi di auto-fertilità che si innescano naturalmente nel terreno.
Come si prepara un orto sinergico
Non lavorare il terreno , non arare e non zappare: il suolo è naturalmente ricco di organismi utili! Le attività di questi organismi, quando il suolo viene lavorato dall’uomo e quindi ossigenato, vengono modificate. Abbassando il terreno interrompiamo l’azione combinata di sostanze prodotte dalle radici in decomposizione e dai rifiuti organici, così come l’attività chimica di batteri, funghi e vermi, creando così squilibrio nutrizionale. L’agricoltura tradizionale rimedia a questo squilibrio aggiungendo fertilizzanti naturali o chimici. Il risultato ottenuto è tuttavia solo temporaneo: le piante diventano dipendenti dalle sostanze artificiali, il suolo si impoverisce gradualmente e aumenta la probabilità che si sviluppino gli agenti patogeni.
Quali verdure piantare
Per cominciare l’esperienza contadina e avere un orto sinergico forte, sano e che darà molte soddisfazioni in fase di raccolta è necessario piantare almeno tre diverse specie di coltura in ogni bancale per attivare l’attività sinergica. Al contrario degli orti tradizionali infatti le culture vengono seminate o adagiate se si scegli di acquistare delle piantine già avviate in un letto di terra leggermente sollevato, non nel classico buchino scavato sul terreno. Ovviamente è necessario coprire comunque il seme o le radici della pianta dopo averla sistemata nel bancale. Le piante si aiutano a vicenda, quindi in ogni letto dobbiamo piantare almeno una pianta leguminosa, che fissa nel suolo l’azoto (elemento nutritivo principale per le piante) che si trova nell’aria, una pianta liliacea come aglio, cipolla, porro e così via, che ha proprietà antibatteriche e tiene lontani dall’orto i parassiti più comuni e infine uno o più verdure di un’altra famiglia: combinate insieme, le varie verdure arricchiscono il terreno e creano biomassa. L’importante è lasciare a ogni piantina il giusto spazio per vivere, senza metterle troppo vicine ma avendo cura di distanziarle perché non soffochino: tutte le piante hanno bisogno di aria e di sole! Per un orto sinergico ancora migliore, sia dal punto di vista estetico che da quello funzionale, si possono piantare anche fiori e erbe aromatiche, che danno più sapore ad alcune colture come i pomodori o il basilico.
Come e quanto irrigare un orto sinergico
Una volta predisposti tutti i bancali rialzati per l’orto sinergico, prima di seminare è necessario pianificare e installare un buon sistema di irrigazione. Solitamente vengono utilizzati sistemi di gocciolamento agricolo, perché in questo modo l’acqua penetra lentamente e profondamente nel terreno, senza compattare il terreno o lavarlo via. Inoltre si risparmia acqua e si evita che le piante marciscano per un eccesso di irrigazione. Per creare un sistema di irrigazione si possono utilizzare tubi in polietilene con un diametro di circa 15 millimetri.: basta perforare il tubo con un chiodo rovente facendo attenzione che i fori (che avranno un diametro di circa 1,5 millimetri e saranno posizionati a una distanza di circa 30 centrimtri l’uno dall’altro) siano rivolti verso il basso. Partendo da un’estremità del letto rialzato,si dispongono i tubi sulla superficie superiore creando una forma ovale oblunga che consente di irrigare bene l’area centrale e meno via via che ci si allontana dal centro.
Come comportarsi nel momento del raccolto
Quando le verdure sono pronte per essere raccolte, in un orto sinergico è comunque fondamentale lasciare le radici nel terreno, senza sradicare le verdure. Questo perché quando le radici si decompongono rilasciano vitamine, acidi organici e zuccheri fondamentali per nutrire il terreno in cui piantare l’orto successivo.Le radici inoltre hanno un effetto positivo sulla crescita e resistenza delle colture non ancora pronte ai parassiti. In questo modo è possibile creare un nuovo compost sul posto, senza bisogno di concimare o di utilizzare compostiere esterne. Un orto sinergico è quanto di più naturale esista nell’agricoltura moderna, per questo il suo successo è testimoniato in moltissime parti del mondo e oggi esistono molti interessanti manuali su come realizzalo in piena autonomia.