Massaggiatore linfodrenante
Con l’aiuto di un massaggiatore linfodrenante è possibile stimolare la circolazione linfatica, in modo tale che possa essere agevolata la rimozione dei ristagni di liquidi eventualmente presenti. Il ricorso a un apparecchio di questo tipo può essere previsto in un contesto estetico, quando si ha bisogno di un trattamento adiuvante per contrastare gli inestetismi che sono causati dalla cellulite, ma anche in ambito medico, per esempio se c’è bisogno di agire su una circolazione linfatica rallentata, che – come noto – può provocare specifici disturbi.
A che cosa serve il massaggiatore linfodrenante
Sono tre, quindi, le finalità che ci si propone di perseguire nel momento in cui ci si affida a un massaggio linfodrenante:
- la riduzione dei ristagni
- l’agevolazione del drenaggio dei fluidi linfatici
- la stimolazione della circolazione linfatica
Un massaggiatore può applicare diverse tecniche, la più comune delle quali è quella che fa riferimento al massaggio Phenekam, che è di tipo ayurvedico. Esso interviene direttamente sui vasi linfatici e ha la capacità di eliminare i gonfiori; inoltre, contribuisce ad alleviare la ritenzione idrica e favorisce l’eliminazione delle tossine che nel corso del tempo si sono accumulate nell’organismo.
Anche il massaggio Shiatsu Namikoshi, che coniuga le conoscenze della medicina moderna con i principi della tradizione asiatica, è molto utile a questo scopo: esso è in grado di prevenire i disturbi connessi alla circolazione linfatica, e coniuga conoscenze della medicina moderna con principi della tradizione asiatica.
Sempre in questa categoria rientrano i massaggi Tui Na, che sono di provenienza cinese: sono previsti dei movimenti di impastamento e di estensione che servono a sbloccare non solo la circolazione linfatica, ma anche quella sanguigna.
I vantaggi
Ma quali sono i benefici che derivano dal massaggiatore per il drenaggio della linfa? Nel caso in cui il trattamento venga eseguito in maniera appropriata, il principale vantaggio di cui si usufruisce è la diminuzione dei ristagni linfatici. Ecco perché questa soluzione è indicata per combattere gli edemi e i gonfiori con cui si ha a che fare in presenza di una circolazione non adeguata.
Non sono da escludere, in ogni caso, i benefici che interessano l’apparato muscolare, che approfitta di un effetto rilassante.
Gli effetti collaterali
Esistono delle circostanze in cui è consigliabile evitare i massaggi di questo tipo. Essi non devono essere effettuati a persone che soffrono di:
- disturbi asmatici
- patologie neoplastiche
- malattie a carico del cuore
Ci sono controindicazioni, inoltre, per coloro che hanno a che fare con ipertensione o ipotensione, ovvero alterazioni della pressione del sangue, ma anche con infezioni e problemi cutanei nei punti in cui i massaggi devono essere eseguiti (per esempio un’ustione, una infiammazione, una infezione, e così via).
Naturalmente, prima di affidarsi a un massaggiatore vale sempre la pena di consultare il medico di base per evitare brutte sorprese, specialmente nel caso in cui si abbiano dei problemi di salute.
Che cos’è il sistema linfatico?
Il sistema linfatico può essere paragonato a un sistema idrico che è in funzione nel nostro organismo e che consente il trasporto nei vari organi del corpo della linfa. Ciò è possibile attraverso un sistema complesso di condotti, che coinvolge i vasi linfatici ma anche i capillari: la linfa non è altro che il fluido presente tra gli interstizi fra le cellule.
Il drenaggio è fondamentale dalla testa ai piedi, a prescindere dalla composizione della linfa, che cambia in base all’organo o al tessuto da cui essa viene drenata. In ogni caso, nella parte acquosa della linfa ci sono i residui dovuti agli scarti del metabolismo delle cellule, insieme con un certo quantitativo di sali minerali, di proteine e di grassi.
Tra gli altri compiti del sistema linfatico c’è quello di favorire la produzione dei globuli bianchi e la loro circolazione: esso, dunque, svolge un ruolo di primaria importanza sul fronte delle difese immunitarie del corpo.
Come si sceglie il massaggiatore per linfodrenaggio
Un massaggiatore di qualità è in grado di intervenire con la dovuta efficacia sui linfoedemi, magari non riesce a farli sparire del tutto, ma comunque è in grado di alleviare in misura significativa i loro sintomi. Il massaggio che viene effettuato a questo scopo garantisce effetti positivi sulle fibre muscolari lisce.
Anche in presenza di traumi muscolari e di cervicalgia il linfodrenaggio può innescare effetti benefici; quando si ha a che fare – ad esempio – con malattie del sistema nervoso, disturbi del microcircolo o patologie che coinvolgono il tessuto connettivo: si pensi, per esempio, al lupus erimatoso o alla sclerodermia.
Le manovre del massaggio, in tali circostanze, devono essere tanto delicate quanto lente, e presuppongono un movimento ripetitivo che tenga conto della conformazione dei vasi linfatici. Grazie a questa azione, l’effetto giunge fino ai tessuti sottocutanei. Un moto di pressione alternato, eseguito con la dovuta leggerezza, fa in modo che i vasi linfatici possano essere liberati, così che la linfa si muova con il liquido interstiziale.